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Come parlo della mia emicrania al lavoro

Ogni volta che inizio un nuovo lavoro nulla mi spaventa di più di scoprire come – o se – parlerò ai miei colleghi dei miei attacchi di emicrania.

Dopo diversi anni di esperienza, sono sicura solo di una cosa: non c’è un modo giusto o sbagliato di parlare di emicrania al lavoro.

Come affrontare il discorso

A prescindere dal tuo ruolo o dal tipo di emicrania, o dalla tua forza di volontà, lavorare provando dolore è difficile.

Ecco alcuni suggerimenti con i loro pro e contro per parlare della tua emicrania al lavoro:

1. Onestà completa

In questo caso occorre essere aperti e sinceri con chiunque lavori con te.
Pro: puoi essere onesto e non aver paura di “essere scoperto” quando hai un attacco di emicrania.
Contro: i colleghi potrebbero fare supposizioni su di te e pensare, come è successo a me, che il dolore sia una forma di debolezza o un difetto.

2. Condividere alcune informazioni

Ci sono molti modi di dare parziali informazioni. Per esempio, potresti dire solo “soffro di emicrania” ma senza condividere quanto gravi sono gli attacchi.
Pro: Quando arriva un attacco, non sarà una totale sorpresa.
Contro: avrai la sensazione di continuare a nascondere qualcosa.

3. Condividere solo con i manager

Con questa opzione solo le persone che ti supervisionano sapranno un po’ di più del tuo dolore. Ma questo potrebbe renderti nervoso, perché i manager possono decidere della tua carriera.
Pro: ogni manager gestisce queste situazioni diversamente. Se non sei in grado di lavorare, il tuo manager capirà che hai un attacco di emicrania e non penserà che stai inventando una scusa.
Contro: Non sai come la prenderà il tuo manager. Uno sensibile potrebbe venire a trovarti in ospedale, ma un altro potrebbe cambiare negativamente la sua opinione su di te al lavoro.

4. Condividere solo con i colleghi

Se non sei a tuo agio nel parlarne con il tuo capo, potrebbe essere d’aiuto parlarne con un collega in caso di emergenza.
Pro: puoi sfogarti e parlare con qualcuno di cui ti fidi.
Contro: potrebbero vedere te e il tuo lavoro in modo diverso.

5. Segretezza totale

Se vuoi nascondere i tuoi attacchi di emicrania questa opzione è la migliore.
Pro: puoi nascondere il dolore più facilmente. Avrai meno conversazioni sull’emicrania e ti sentirai meno giudicato per la tua patologia.
Contro: a volte è utile avere qualche collega al corrente della situazione in caso dovessi avere bisogno di aiuto.

Perché è una decisione difficile – La stigmatizzazione

Se non hai mai avuto un dolore cronico, potresti pensare: che c’è di male nel parlare di emicrania al lavoro? La mia risposta è: fa paura perché le persone possono vederci diversamente e perché possono pensare che non siamo delle persone competenti e capaci.

Mi preoccupa che qualcuno mi dia un compito ma non sia sicuro che lo porti a termine, o che lo svolga bene, perché non sono al 100%. Temo che se i miei manager vedono la mia malattia come una debolezza deducano che altri stiano facendo la mia parte.

Ci sono due facce dello stigma: o le persone ti vedono come un “malato” oppure, pensano che tu stia fingendo. È soprattutto per lo stigma che molte persone con l’emicrania si nascondono.

Se sono onesta con me stessa però, molte delle mie preoccupazioni riguardano il fatto che l’emicrania possa vincere sulla mia vita.

Gli attacchi di emicrania mi hanno privato di molto: la mia libertà e il mio tempo.

Per riassumere

Guardando indietro, alle molte cose che mi hanno causato ansia relativamente alla gestione della mia emicrania sul lavoro, avrei voluto avere la consapevolezza che ho adesso.

Ogni emicrania è diversa, ogni capo è diverso, ogni collega è diverso e ogni luogo di lavoro è diverso. Per cui il consiglio migliore è: valuta tutti i fattori precedenti e segui il tuo istinto!

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