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di Ilaria Sicchirollo

La pet therapy con cavalli fa bene all’umore e stimola sensazioni positive, ma può essere anche una vera e propria terapia per lo sviluppo psicofisico e l’autostima di bambini e ragazzi con diverse patologie. Scopriamo come funziona la terapia equestre in questa intervista ad Annalisa Roscio, fisioterapista ed esperta di terapia assistista con i cavalli.

Il cavallo è da sempre un compagno speciale per l’uomo, capace di generare un legame di fiducia e rispetto. Una relazione che può diventare così intensa e profonda da assumere una vera e propria funzione terapeutica. Abbiamo voluto saperne di più intervistando Annalisa Roscio, Referente di intervento di terapia assistita con gli animali del Centro di riabilitazione equestre “Vittorio di Capua” dell’Ospedale Niguarda di Milano.

Cos’è l’ippoterapia, la terapia assistita con il cavallo?

È una terapia che sfrutta il movimento dell’animale come parte integrante del programma terapeutico. Il cavallo reagisce all’umano in maniera sensibile e autentica: è un compagno che dà emozioni positive, amore, calore, contatto corporeo, in una relazione di fiducia e sicurezza. Inoltre, è empatico, “saggio”, capace di coinvolgere persone in difficoltà in un’esperienza attiva e piacevole.

La riabilitazione equestre, di forte impatto motivazionale per le persone con disabilità e soprattutto su bambini e ragazzi con autismo, ha una provata evidenza scientifica ed è una valida terapia per l’età evolutiva. Perché sia efficace, è necessario il coinvolgimento di un’équipe multidisciplinare composta da figure medico-riabilitative e da personale dedicato all’accudimento degli animali.

A chi si rivolge in particolare?

A pazienti con problematiche neuromotorie e psicomotorie. I disturbi più rappresentati sono quelli dello spettro autistico, sindromi genetiche, paralisi cerebrali infantili, disabilità intellettive, deficit di coordinazione, disturbi emotivo-relazionali. Ma può essere utile anche a pazienti con esiti da ustione, da amputazione e persino con lesioni del midollo spinale.

Come si svolge la terapia?

Si formula un programma riabilitativo che si racconta alla famiglia: il percorso terapeutico prevede una o due sedute settimanali, di gruppo o individuali, seguite da terapia a terra (accudimento degli animali) e può includere psicoterapia mediata dall’animale e ortoterapia.

Quali sono i benefici?

Le peculiarità del cavallo offrono opportunità terapeutiche su più dimensioni: organizzazione motoria, posturale, sensoriale, sviluppo del grado di autonomia e delle capacità relazionali. Abbiamo tante testimonianze di famiglie i cui figli hanno acquisito utostima e fiducia, e che hanno continuato a frequentare il Centro anche dopo la terapia, per il legame speciale che si era instaurato.

“Dalle Stalle Alle Stelle”: al servizio della terapia equestre

L’“Associazione Amici del Centro Vittorio di Capua” nasce nel 2002 con l’obiettivo di garantire la continuità del servizio terapeutico del Centro di riabilitazione equestre dell’Ospedale Niguarda di Milano. Da più di 40 anni il Centro si occupa di terapie assistite con il cavallo per pazienti tra i 2 e i 14 anni. È un punto di riferimento nazionale e uno dei pochi esempi in Europa di terapia assistita con animali in un ospedale pubblico. 

Nel 2007 l’Associazione ha attivato il progetto “Dalle Stalle alle Stelle” con l’obiettivo di continuare con la sua missione, ma anche di attivare nuove iniziative. Il progetto è finanziato in gran parte dalla Fondazione “I Bambini delle Fate”, che utilizza i fondi raccolti con donazioni e contributi di enti pubblici, organizzazioni private e singoli cittadini (con donazioni dirette o destinando il 5 x mille). Anche Teva Italia sostiene attivamente la Fondazione. Per informazioni consultare il sito www.ibambinidellefate.it.

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