4 modi in cui gli uomini possono migliorarsi nel loro ruolo di caregiver familiare

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Nonostante gli uomini caregiver siano una minoranza e alcuni sostengano di essere meno inclini all’assistenza, ecco alcuni consigli utili per gli uomini che stanno cercando di orientarsi in questa nuova realtà.

1. Assistere non significa solo usare la forza fisica

Se la persona di cui ti prendi cura ha delle disabilità fisiche, la tua tendenza potrebbe essere quella di aiutarla nelle attività della vita quotidiana o negli spostamenti usando la tua forza. Certo, a volte può essere necessario, ma se l'obiettivo del tuo assistito è il recupero, farlo regolarmente non lo aiuterà a riacquisire le abilità motorie necessarie e inoltre potrebbe metterti a rischio di danni fisici.

Prendi spunto dai fisioterapisti professionisti che si basano maggiormente sul potere e sulla comprensione della biodinamica piuttosto che sulla sola forza muscolare. Nel corso della terapia di mia moglie, ho visto donne minute in grado di assistere pazienti maschi di notevole corpulenza. Lasciare che l’assistito contribuisca il più possibile all'attività è più sicuro per voi e più sano per lui, sia fisicamente che emotivamente.

2. Sii empatico

Essere compassionevoli significa provare pena per le sofferenze di un'altra persona e l'empatia è la capacità di mettersi nei panni di un'altra persona e capire cosa sta vivendo.

Molti uomini sono bravi ad esprimere compassione, ma non sempre ad essere empatici. Quando si tratta di fornire assistenza, l'empatia è più potente e utile. Non compatire il tuo assistito o sentirti dispiaciuto per lui, prova a vedere la vita dal suo punto di vista e utilizza questa conoscenza per migliorare la qualità della sua vita e l'assistenza che puoi dargli.

3. Presta assistenza anche nei compiti più difficili

A volte si pensa che gli uomini caregiver non siano inclini a svolgere compiti impegnativi, come dare da mangiare e fare il bagno al loro assistito. A seconda della tua situazione, potresti preferire ricorrere a un aiuto supplementare per occuparti di queste attività, ma ti suggerisco di esercitarti a farle anche da solo.

Assisto mia moglie nel 100% delle sue esigenze, comprese le attività legate all'igiene personale, e anche se a volte non è una passeggiata, sono un caregiver migliore perché mi sento sicuro di poter affrontare qualsiasi problema. E, cosa più importante, mia moglie è sicura che io possa farcela.

4. Informati

Ho assistito sia mio padre che mia moglie e capisco l'importanza di comprendere le diverse esigenze di uomini e donne. Conoscendo l'anatomia e le abitudini maschili, mi è stato più facile assistere mio padre. Per un uomo, le donne possono essere più complicate da assistere, soprattutto in alcune attività prettamente femminili, come tinture e acconciature, e potrebbe essere necessario affidarsi a risorse esterne.

Ad esempio, preferisco ancora portare mia moglie dall’estetista piuttosto che tentare di farle manicure e pedicure da solo.

Per il resto, ho imparato quello che mi serviva chiedendo a vari professionisti, parlando con mia sorella e consultando risorse online. Non è stato facile e non posso dire di essere del tutto sicuro di me stesso, ma è fondamentale non solo sapere come affrontarlo, ma anche essere in grado di capire quando qualcosa non va.

Per concludere

Diventare caregiver non è facile, ma possiamo e dobbiamo abbattere lo stereotipo che identifica solo le donne come persone adatte a prestare assistenza. Gli uomini possono essere bravi caregiver, sfruttando empatia e forza fisica, fornendo assistenza anche nelle attività di cura della persona, informandosi e, quando necessario, delegando qualche compito a professionisti specializzati.

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