Volontariato: perché è importante e come farlo

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Teva Italia sostiene l’attività di “A casa lontani da casa”, Onlus in supporto della mobilità sanitaria, che assiste i malati e le loro famiglie sia negli spostamenti, sia nella non sempre facile gestione della logistica, per tutta la durata della terapia necessaria

"A casa lontani da casa” è un’organizzazione di volontariato nata per sostenere coloro che hanno la necessità di spostarsi dalla propria residenza per motivi di salute, un flusso di oltre 750 mila persone ogni anno che è in costante aumento.

Spesso, infatti, non è possibile ricevere le cure necessarie vicino a casa e talvolta neanche in zone appartenenti alla stessa Regione. Non si tratta soltanto di trovare un alloggio per il malato e i suoi familiari, ma soprattutto di rendere questa “necessaria migrazione” il più sopportabile possibile, fornendo assistenza solidale, accoglienza e sostegno anche psicologico, empatia e gentilezza: in una parola, accudimento.

All’interno della macchina efficiente che è “A casa lontani da casa” i volontari svolgono un ruolo fondamentale: «Indispensabili, direi senza alcun dubbio» sottolinea Laura Gangeri, pedagogista e vicepresidente dell’associazione, «all’interno della nostra struttura sono volontari persino coloro che ricoprono ruoli decisionali». I volontari si occupano sia della logistica (organizzare la trasferta del paziente, trovare la casa che lo accoglierà, gestire lo spostamento della famiglia), sia dell’Infopoint che distribuisce informazioni sull’attività di “A casa lontani da casa”.

La Onlus che coordina in rete tutta una serie di associazioni (più di 50), strutture e case di accoglienza (più di 100), si appoggia ai volontari delle diverse associazioni che insieme formano la grande rete dell’assistenza alla mobilità sanitaria. «Condividiamo, per esempio, con Lilt -Lega italiana lotta ai tumori-, ma anche con Casa Amica, Avo Milano e tante altre realtà, lo spirito di accoglienza al malato e ci appoggiamo a loro per la formazione dei volontari. L’obiettivo è mettere insieme le risorse e connetterle in una rete il più possibile efficiente e al servizio delle persone».

Attività dei volontari

La relazione di aiuto legata all’ascolto non si improvvisa, ma prevede diverse fasi, la selezione innanzitutto, poi l’orientamento e l’acquisizione delle competenze necessarie per fare il volontario stabile. «Oltre ai volontari fissi che lavorano con noi con progettualità, sviluppiamo, però, anche un volontariato di azienda che ci permette di coinvolgere i dipendenti delle realtà che ci supportano. Per esempio, i dipendenti di Teva Italia, volontari per un giorno, ci hanno aiutato imbiancando spazi di accoglienza e occupandosi della spesa per i nostri ospiti. È un modo per promuovere l’impegno sociale, pilastro fondamentale dell’assistenza nel nostro Paese».

Quali sono i requisiti per diventare volontari di “A casa lontani da casa”?

«È indispensabile essere maggiorenni, nulla più» ci spiega la dottoressa Gangeri «cerchiamo, poi, di valorizzare le competenze di ognuno, vere risorse per le tante attività che svolgiamo. Per esempio, il manager d’azienda che ha maneggiato per anni grandi numeri può aiutarci nella gestione della nostra struttura, così come chi ha svolto professioni sanitarie può esserci di grande supporto in tante e diverse attività».

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