Presentati i risultati del rapporto “Access to Care” di EMHA

Il 16 marzo EMHA ha presentato i risultati sulla popolazione italiana intervistata nell'ambito del rapporto "Access to Care". L'indagine sulle difficoltà e l'accesso alle cure dei pazienti emicranici, svolta anche con il contributo incondizionato di Teva Italia, ha coinvolto 3.397 pazienti, di cui 402 italiani. 

Mercoledì 16 marzo si è svolto l’evento promosso dall’EMHA (European Migraine Headache Alliance), per fare il punto sulle difficoltà quotidiane incontrate dai pazienti emicranici e sugli ostacoli all’accesso alle cure.  Sono stati in questa occasione presentati i risultati del rapporto “Access to Care”, svolto anche con il contributo incondizionato di Teva Italia.

L’indagine è strutturata in 39 domande suddivise in 4 categorie: la prima si concentra sui dati socio-demografici dei pazienti oggetto di studio, la seconda sulle caratteristiche della loro emicrania, la terza sul loro accesso alle cure e l’ultima sulle fonti di informazione consultate dai pazienti. Lo studio, che è durato 12 settimane, ha visto coinvolti 3.397 pazienti di 41 Paesi diversi: di questi, 402 sono italiani.

Dai dati emerge che in Italia le donne che soffrono di emicrania costituiscono l’88% del campione analizzato, contro il 12% di uomini. I risultati globali del rapporto mostrano che la maggior parte dei pazienti affetti da emicrania ha un’età compresa tra i 25 e 59 anni, ma scendendo a livello Paese, i dati relativi ai pazienti italiani mostrano che l’indice più alto si registra tra i 45 e 59 anni. Nel nostro Paese, il 70% dei pazienti vive in città, e il 41% lavora a tempo pieno. Inoltre, solo il 27% ha un reddito familiare annuo che supera i 40 mila euro.

Per quanto riguarda i dati italiani sulla diagnosi, il 58% dei pazienti è affetto da emicrania cronica, il 18% presenta la patologia senza aura, il 12% ha entrambe le tipologie (con e senza aura), il 6% manifesta un’emicrania con aura. Inoltre, circa il 67% dei pazienti soffre di emicrania da 8 giorni al mese fino a tutti i giorni del mese. In molti casi, la patologia inizia a manifestarsi nel periodo che va dai 10 ai 20 anni di età.

L’indagine mostra anche che per la prima visita i pazienti tendono a rivolgersi al medico di famiglia (58%) invece di optare per un neurologo (29%). Inoltre, il 54% riceve un’effettiva diagnosi solo dopo aver consultato minimo 4 e più di 8 specialisti.

Il ricorso ai centri cefalee è molto limitato in tutta Europa, ma un’importante eccezione è rappresentata dall’Italia, dove il 70% dei pazienti è in terapia presso un centro cefalee. Nella classifica dei trattamenti ricevuti, gli analgesici sono al primo posto, mentre ultimi sono i nuovi anti-CGPR.

Un dato positivo che emerge dal rapporto evidenzia che quasi il 90% dei pazienti sta seguendo una terapia: purtroppo, però, il 53% dei pazienti italiani è costretto ad aspettare fino a o anche oltre 5 anni prima di ricevere la corretta terapia, e questo è indice delle difficoltà di accesso ai trattamenti contro l'emicrania.

Per rivedere l’evento clicca qui 

Condividi sui social:

Potrebbe interessarti anche

Teva Italia Main sponsor del Caregiver SumMeet 2024, per presentare la prima Carta dei Diritti dei C...

Teva Italia Main sponsor del Caregiver SumMeet 2024, per presentare la prima Carta dei Diritti dei Caregiver

AboutPharma Digital Awards 2024, in finale 2 progetti di Teva Italia

AboutPharma Digital Awards 2024, in finale 2 progetti di Teva Italia

Teva Italia aderisce al Global Compact delle Nazioni Unite

Teva Italia aderisce al Global Compact delle Nazioni Unite

Assolombarda Awards 2024, Teva finalista

Assolombarda Awards 2024, Teva finalista

Risultati Giornata di Raccolta del Farmaco 2024 | Teva Italia

Risultati Giornata di Raccolta del Farmaco 2024 | Teva Italia