Ipertensione arteriosa: un tubo da capire!

A tutti noi sarà capitato di annaffiare un giardino con un tubo di gomma. Prima o poi tutti ci siamo stupiti e divertiti nel vedere che, ostruendo con il pollice l’estremità del tubo da cui esce l’acqua, il getto diventa sottile, quasi filiforme, ma potente, giungendo così anche alle piante più distanti.

Quando le dita ostruiscono eccessivamente l’uscita dell’acqua, può accadere che il tubo si stacchi dal rubinetto oppure che compaia qualche zampillo in corrispondenza di piccole rotture.

Anche le nostre arterie, come un tubo di gomma, devono affrontare ostacoli che impediscono al sangue di raggiungere gli organi più periferici. Per il tubo di gomma, le dita rappresentano un’ostruzione proveniente dall’esterno. Nel caso delle arterie, la maggior parte degli ostacoli è invece interno ed è rappresentato dalle placche di aterosclerosi. L’aumento della pressione arteriosa rappresenta, almeno in parte, lo sforzo per superare le placche di aterosclerosi e far giungere il sangue anche agli organi più lontani e, in questo senso, sembra più un rimedio che una patologia.

Il prezzo da pagare per questo rimedio può però essere spropositato, perché se l’ostruzione persiste (o, come succede più spesso, si aggrava), la pressione arteriosa aumenta e le conseguenze più intuibili sono: 1) il danno cardiaco, perché è il cuore a dover fornire l’energia per innalzare la pressione e spingere il sangue oltre l’ostacolo; 2) la rottura di vasi arteriosi, perché vi sono punti dell’albero arterioso più inclini alla rottura, che non sopportano pressioni superiori a certi limiti: l’emorragia cerebrale è l’esempio più tragico.

Oggi vi sono numerosissimi farmaci antipertensivi efficaci e molto ben tollerati sia per le crisi ipertensive (incrementi improvvisi ed intensi della pressione arteriosa) sia per l’ipertensione arteriosa (patologia cronica, progressiva). Sarebbe però molto meglio prevenire l’aumento di pressione arteriosa. Ma è possibile? Probabilmente lo è solo in parte, perché evitare di fumare o evitare l’aggiunta di sale ai cibi non ci garantisce di avere, in età adulta, valori pressori pediatrici!

È però importantissimo cambiare punto d’osservazione.

Se prendiamo adeguate contromisure fin da giovani, forse non diventeremo mai ipertesi oppure lo diventeremo, ma con valori pressori molto minori di quelli che avremmo avuto fumando, aggiungendo tanto sale ai cibi, infischiandocene della nostra colesterolemia, facendo vita sedentaria. Queste gradevoli concessioni si possono pagare in comode dilazioni ma la rata finale può arrivare con molto anticipo ed essere di importo molto, molto alto!

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