1. Nei miei panni: storie di pazienti
  2. Tutte le storie
  3. 5 modi per far comprendere davvero la tua emicrania

5 modi per far comprendere davvero la tua emicrania

getty images/vgajic

Se soffri di una patologia cronica, scommetto che spesso hai ricevuto un lungo elenco di "rimedi" e "cure" da chi non è qualificato per farlo. Queste stesse persone probabilmente hanno sminuito la tua malattia rifiutando di prenderla sul serio.

Far capire agli altri cosa stai passando può essere difficile. Soprattutto quando le persone intorno a te pensano di sapere già come ti senti. Chi non è affetto da patologie croniche spesso non capisce quanto questo comportamento sia inopportuno.

L'emicrania non viene spesso capita

L'emicrania non è solo un mal di testa. Sedersi in una stanza buia non migliorerà le cose. E dormire non è una cura.

Ho ricevuto tantissimi suggerimenti su come avrei dovuto solo “non pensare alla mia emicrania" mentre mi sentivo scoppiare la testa. Quando ho un attacco, però, a volte non riesco nemmeno ad aprire gli occhi. Vivere con l'emicrania, infatti, può essere debilitante.

Sono fortunata che la mia famiglia e i miei amici lo capiscono: non questionano su ciò che devo fare per mettermi a mio agio per placare l’agonia.

Un attacco di emicrania può nascere dal nulla, spesso in un giorno in cui ho molte cose in programma. È quasi come se la malattia sapesse che sono impegnata e cercasse di rubarmi ore preziose. Se devo cancellare i piani con i miei cari perché ho un attacco di emicrania, loro capiscono e ripianifichiamo i nostri impegni. Devi circondarti di persone così nella tua vita. Chi mette in dubbio la veridicità delle tue condizioni ti fa stare peggio.

A volte alcuni professionisti della salute non sempre capiscono

A volte può volerci un po’ di tempo prima di trovare il medico giusto, che ti diagnostichi l’emicrania in tempi previ e che individui la terapia più adatta e te. Nel mio caso, ci sono voluti dieci anni prima che le mie emicranie ricevessero la giusta attenzione e cura. Ho fatto numerose visite e seguito tutte le indicazioni suggerite. Ho cambiato la mia dieta, ho fatto più esercizio fisico e smesso di consumare caffeina, ma i miei attacchi di emicrania sono continuati.

Mia madre ha dovuto portarmi al pronto soccorso in tre diverse occasioni perché il dolore alla testa era troppo intenso. Ricordo di essermi sdraiata su delle sedie al pronto soccorso con gli occhiali da sole, piangendo perché il dolore era terribile.

Dopo alcune visite al pronto soccorso, il mio medico di famiglia mi ha poi indirizzato da un neurologo che ha trovato la giusta terapia per me. Non posso descrivere il sollievo che ho provato nel sentirmi finalmente creduta.

Come aiutare gli altri a capire l'emicrania

Alcune persone potrebbero non capire la tua patologia e il suo impatto. Ecco, quindi, alcuni trucchi che ho provato personalmente e che potrebbero aiutarti a parlare della tua emicrania.

1. Tieni un diario dell'emicrania per registrare sintomi, andamento e stati d'animo

Io mi segno i giorni in cui ho un attacco di emicrania nelle note del cellulare. Scrivo dove sento dolore, quanto è grave, quanto dura e qualsiasi altra informazione che il mio medico potrebbe trovare utile.

Clicca qui se vuoi scaricare il diario delle cefalee, precompilato con tutte le informazioni utili da annotare!

2. Condividi materiale informativo con amici, familiari e colleghi interessati

Se un amico o un familiare non capisce la tua patologia, invia loro alcuni link sull'argomento. Nella sezione di tevaitalia.it dedicata all’emicrania, puoi trovare molte informazioni su questa malattia.

3. Sii onesto su come ti senti quando le persone sminuiscono la tua malattia

Parla apertamente dell'emicrania e di come ti fa sentire: spiega quanto il non sentirti capito influisca sulla tua salute mentale.

4. Se a voce non riesci a spiegare la tua patologia, scrivi una lettera

Puoi scrivere una lettera al tuo medico, a tua sorella o a chiunque altro abbia bisogno di capire la tua situazione. Spiega cosa stai passando e com'è vivere con l'emicrania.

5. Continua a chiedere aiuto

Mi ci è voluto così tanto tempo per arrivare a una diagnosi, ma alla fine l'ho ottenuta. Continua le visite dal tuo medico, oppure cambia medico se non ti senti ascoltato. Devi lottare tu per la tua salute.

È difficile soffrire di una patologia cronica e non sentirti aiutato da coloro di cui hai più bisogno. Non tutti capiranno, ma non lasciare che questo ti impedisca di ricevere aiuto!

Questo articolo è:

Condividi questa pagina:


Potrebbe piacerti…

Come pianificare aiuta a gestire l’emicrania

Articolo di Ciara O'Rourke
Leggi di più

Come parlare al tuo partner della tua emicrania

Articolo di Sarah Rathsack
Leggi di più