L’impegno di Teva Italia per la corretta informazione sui farmaci equivalenti

Pubblicato sulla rivista "Medico e Paziente" il primo di una serie di articoli a firma della Direzione Medica di Teva Italia.

Una conoscenza approfondita del farmaco equivalente consente a medici e farmacisti non solo una scelta più consapevole di quello che prescrivono o dispensano, ma fornisce loro anche gli attrezzi comunicativi giusti per aiutare i propri pazienti a conoscere meglio la propria terapia e assumerla con fiducia. Nell’ottica di migliorare la cultura sui farmaci equivalenti, la Direzione Medica di Teva Italia, in collaborazione con la redazione di Medico e Paziente, ha sviluppato una serie di tre articoli che verranno pubblicati su questa importante rivista Italiana rivolta alla classe medica.

Il primo di questi articoli, che usciranno a firma del Direttore Medico Mario Cepparulo e del Medical Manager Giuseppe Borrelli, parte proprio dalla definizione di farmaco equivalente, nata nel 1996 quando la legge 425 consentì la commercializzazione di questi prodotti, all’epoca denominati “generici” e definiti “medicinali contenenti principi attivi non protetti da brevetto, bioequivalenti ai rispettivi medicinali originatori già in commercio, con stessa composizione quali-quantitativa in principi attivi, stessa forma farmaceutica e stesse indicazioni”.

L’articolo si focalizza su alcuni punti chiave di questa definizione, sviluppati con modifiche successive della normativa e ancora oggi oggetto di molte false convinzioni. In particolare la composizione qualitativa e quantitativa in principio attivo, che è la stessa del farmaco originatore, la possibilità di utilizzare eccipienti diversi, che non modificano in alcun modo l’efficacia del medicinale, e il concetto di bioequivalenza, ovvero quali studi vanno effettuati e quali criteri deve rispettare un farmaco per poter essere definito equivalente.

Il secondo articolo, descriverà alcuni casi particolari, oggetto di normative e linee guida specifiche, che il medico dovrebbe conoscere, per garantire un utilizzo appropriato e sicuro dei medicinali. Parliamo di farmaci a ristretto intervallo terapeutico, farmaci ibridi e farmaci non biologici complessi, che l’articolo descrive in dettaglio con diversi esempi concreti.

Il terzo articolo, invece, affronterà argomenti molto pratici, legati alle regole sulla prescrizione e sostituibilità dei farmaci equivalenti, essenziali per garantire la continuità terapeutica con un determinato medicinale, nei casi in cui questo sia indicato da un punto di vista clinico.

Attraverso questa collaborazione Teva conferma il proprio impegno nel divulgare informazioni attendibili e chiare sul farmaco equivalente, per favorirne un utilizzo razionale e consapevole, libero dai vecchi pregiudizi.

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