Aritmie cardiache, conoscerle e prevenirle

Una giovane donna avverte un forte dolore al petto

Il cuore funziona in due modi: è dotato di un apparato idraulico, che porta il sangue in tutti gli organi, e di uno elettrico, che consente al cuore di contrarsi, di trasmettere impulsi e di funzionare correttamente.
Cosa accade se si verificano anomalie nei battiti e come prevenirle?

Quando si verifica qualche anomalia a livello del sistema elettrico cardiaco si possono creare aritmie, che sono in genere dovute ad alterazioni sia del ritmo, sia della frequenza dei battiti. Di come riconoscere e prevenire le aritmie cardiache abbiamo parlato con il dottor Massimo Sabatini, medico di medicina generale a Roma, che offre importanti indicazioni anche sugli esami più utili in caso di dubbi sulla salute del cuore.

Dottore, quanto è diffuso il problema delle aritmie cardiache e quali sono le cause possibili?

Non ci sono numeriche precise, ma si stima che ne soffrano un milione di italiani. Le aritmie cardiache sono disturbi dell’apparato elettrico del cuore dovute ad alterazioni di ritmo o di frequenza: nel primo caso significa battiti regolari o irregolari, nel secondo si parla di frequenze di battito più o meno veloci. Le aritmie date da un’alterazione della frequenza sono bradicardie quando il numero dei battiti è inferiore allo standard (80/100), tachicardie quando è sopra la normalità (sopra i 100).

Tra le aritmie date da un’irregolarità del ritmo c’è, invece, la fibrillazione atriale, condizione più complessa che interessa dall’1 al 3% della popolazione e che aumenta la sua incidenza con l’avanzare dell’età: sopra gli 80 anni ne soffre circa il 10% della popolazione.

Le cause di aritmia possono essere diverse; alcune però sono prevedibili e su queste è importante agire con la prevenzione: eccessivo consumo di alcol e caffeina, abitudine al fumo, stili di vita eccessivamente carichi di stress, alimentazione sregolata e caratterizzata da massiccio consumo di cibi grassi, utilizzo di particolari farmaci e sostanze. La genetica, invece, incide solo in poche situazioni particolari, quando c’è una storia familiare di malattie cardiache rare, ma è una rarità che l’aritmia sia legata a questo fattore.

Quali sono i sintomi più comuni delle aritmie cardiache e quando è il caso di preoccuparsi?

I sintomi più frequenti delle aritmie cardiache sono le palpitazioni, cioè battito accelerato e irregolare; si aggiungono le tachicardie o bradicardie che il paziente può avvertire da solo toccandosi il polso. Queste anomalie possono causare vertigini, senso di svenimento, affaticamento e fiato corto. Quando questi episodi si verificano tutti insieme o separatamente con una certa frequenza, è opportuno approfondire rivolgendosi al medico. Il fai da te è sempre sconsigliato, invece.

Quali esami aiutano a tenere sotto controllo le aritmie?

Innanzitutto, l’elettrocardiogramma, che va sempre effettuato sotto controllo medico. Se rileva la presenza di anomalie nel ritmo o nella frequenza del battito, sarà consigliabile una visita dal cardiologo. Lo specialista potrà prescrivere approfondimenti, per esempio l’esame dell’holter, un’apparecchiatura che, tramite l’applicazione di elettrodi indolori sul torace, registra per 24 o 48 ore l’attività cardiaca, individuando eventuali extrasistole extrasistoli, cioè battiti anticipati rispetto a quello che dovrebbe essere il ritmo normale. In seguito, se ce ne fosse bisogno, si potrà procedere con un ecocardiogramma o altre analisi.

Infine, quali consigli dare ai nostri lettori per prevenire le aritmie?

La regola principale per la prevenzione delle aritmie è evitare gli eccessi, sia alimentari, sia negli stili di vita. Meglio effettuare, per esempio, tanti pasti piccoli e leggeri nell’arco della giornata che abbuffarsi in un unico pranzo, preferire alimenti sani ed evitare gli alcolici, caffeina, droghe e il fumo di sigaretta. E praticare una moderata ma regolare attività fisica. Non servono allenamenti troppo impegnativi: basta una camminata quotidiana di 30-40 minuti. Infine, attenzione ad alcuni farmaci: quelli per la tiroide, per esempio, possono causare talvolta un aumento del battito cardiaco. Per questo è sempre meglio assumerli dopo consulto con il medico, evitando il fai da te.