Il legame fra emicrania e variazioni ormonali nelle donne

Una ragazza sta provando dolore durante un attacco di emicrania

Scopriamo come gli ormoni influenzano la sintomatologia dell’emicrania nella donna e cosa si può fare per limitare il fastidio legato agli attacchi di “mal di testa ormonale” e all’emicrania legata al ciclo

L’emicrania colpisce molto più spesso le donne rispetto agli uomini, con un rapporto di 3:1. “Questa differenza tra i due sessi inizia a manifestarsi a partire dalla pubertà” ci spiega il dottor Marco Russo, neurologo e responsabile del Centro Cefalee dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia. “L’emicrania nella donna è influenzata dalle modificazioni ormonali che accompagnano la vita riproduttiva: ciclo mestruale, gravidanza, puerperio e allattamento, menopausa, assunzione di contraccettivi ed eventuale terapia ormonale sostitutiva”.

Esiste una correlazione tra emicrania e variazioni ormonali? In cosa consiste e come si riconosce quello che viene comunemente chiamato “mal di testa ormonale”?

Gli attacchi di emicrania, per essere definiti mestruali, devono cadere nella finestra perimestruale (tra i due giorni prima e i tre giorni dopo rispetto all’inizio del flusso mestruale).

L’International classification of headache disorders distingue l’emicrania mestruale pura, in cui gli attacchi si presentano solo nella finestra perimestruale in almeno 2 cicli su 3, da quella correlata alle mestruazioni, in cui gli attacchi si presentano anche in altri momenti del ciclo mestruale.

La principale causa degli attacchi mestruali sembra essere la caduta degli estrogeni che precede le mestruazioni. Strettamente correlata a queste due forme è la cefalea da sospensione di estrogeni, che si manifesta nella settimana di sospensione della pillola.

Gli attacchi mestruali si distinguono da quelli non mestruali per la maggiore severità e durata e per la refrattarietà al trattamento.

Quali sono le fasce d’età maggiormente coinvolte in questo tipo di emicrania ormonale?

L’emicrania mestruale colpisce le donne in età fertile, in particolare tra i 25 e i 34 anni.

In menopausa, come in gravidanza, l’abolizione delle cicliche fluttuazioni ormonali è spesso associata a un significativo miglioramento dell’emicrania.

Al contrario, in perimenopausa è frequente assistere a un peggioramento della situazione, con attacchi più frequenti e intensi a causa di sporadiche ovulazioni che producono fluttuazioni ormonali irregolari. 

Ci può raccontare un caso specifico di una sua paziente e del percorso di cura seguito?

Monica è una donna di 48 anni con storia di emicrania correlata alle mestruazioni. Negli anni ha provato diverse terapie per l’attacco e di profilassi tradizionale. Un significativo peggioramento dell’emicrania si è verificato in concomitanza con l’avvio di una terapia ormonale dopo un intervento per carcinoma della mammella. Ha, quindi, intrapreso un trattamento con un anticorpo monoclonale, con significativo miglioramento della frequenza degli attacchi.

Gli anticorpi monoclonali anti-Cgrp rappresentano un'opzione terapeutica promettente per l’emicrania causata da fluttuazioni ormonali, anche se sono necessari ulteriori studi in questo tipo di pazienti.

Quali sono i trattamenti disponibili contro il “mal di testa ormonale”? Quali le prospettive future?

Esistono diverse strategie terapeutiche, sia di tipo sintomatico (come antinfiammatori e triptani) che terapie ormonali, che forniscono una supplementazione estrogenica. In ogni caso il migliore approccio terapeutico deve essere indicato dal proprio ginecologo e dal proprio medico in base alle caratteristiche individuali della paziente.

I nuovi trattamenti disponibili sia per la prevenzione, sia per il trattamento sintomatico dell'emicrania sembrano essere promettenti anche per l'emicrania mestruale, sebbene siano necessari ulteriori studi sulle pazienti affette da questa patologia.