I farmaci equivalenti sono una risorsa preziosa: stessa efficacia terapeutica e sicurezza dei farmaci originator, identico dosaggio, ma risparmio per le tasche dei cittadini e del Servizio sanitario nazionale
Informazioni corrette e comunicazione efficace, promossa in primis dagli operatori sanitari: è la ricetta per diffondere la cultura del farmaco equivalente, un prezioso alleato di salute per tutti, in grado di rendere più sostenibile l’intero sistema sanitario. Ne parliamo con Alberto Di Perna (nella foto), direttore generale delle Farmacie Comunali SpA di Trento, che ci spiega le iniziative in atto e quelle in programma a sostegno del farmaco equivalente.
I farmaci equivalenti sono medicinali che contengono lo stesso principio attivo di un farmaco originatore, chiamato anche "di marca" o "brand", nella stessa forma farmaceutica e con la stessa dose. Possono venire prodotti e commercializzati soltanto dopo la scadenza del brevetto del farmaco originatore. Hanno la medesima efficacia terapeutica e sicurezza, ma un costo più accessibile. Sono meno costosi perché non includono i costi di ricerca e sviluppo sostenuti per il farmaco originale. Questo permette un risparmio sia per il paziente, sia per il Servizio sanitario nazionale.
La percezione dei farmaci equivalenti è cambiata significativamente negli anni, anche se persistono ancora alcune resistenze tra pazienti e, talvolta, anche tra i professionisti sanitari. Al momento della loro introduzione, nei primi anni 2000, gli equivalenti erano accolti con diffidenza, venivano percepiti come “farmaci di serie B”, associando il prezzo più basso a una minor qualità o efficacia. Con il passare del tempo, grazie a campagne informative, all’esperienza d’uso positiva e, soprattutto, al costante lavoro dei farmacisti, la fiducia è progressivamente aumentata. Va certamente sottolineato come i farmacisti abbiano avuto un ruolo chiave nel promuovere l’utilizzo degli equivalenti. Oggi c’è certamente maggior consapevolezza e accettazione e sono sempre meno le persone che ancora nutrono dubbi ed esprimono preferenza verso i farmaci originatori. Un altro fattore determinante ritengo sia la prescrizione da parte dei medici del principio attivo in luogo del nome commerciale.
Negli ultimi anni, Farmacie Comunali S.p.A. di Trento ha investito con convinzione in attività di informazione e sensibilizzazione sul valore clinico ed economico dei farmaci equivalenti. Abbiamo promosso una comunicazione chiara, scientificamente fondata e vicina ai bisogni dei cittadini con campagne informative in farmacia, locandine, brochure, video educativi; formazione continua del nostro personale, per garantire che ogni farmacista sia preparato a rispondere con competenza e trasparenza, e progetti con le scuole, per educare le nuove generazioni all’uso consapevole del farmaco. Con orgoglio oggi possiamo affermare che, grazie al lavoro di informazione portato avanti, un farmaco su due tra quelli a brevetto scaduto (di cui esiste, quindi, il farmaco equivalente) venduti nelle farmacie del gruppo è un farmaco equivalente.
Per il futuro stiamo lavorando sugli strumenti digitali, i nostri canali social e l'ampliamento della sezione dedicata agli equivalenti nel nostro sito www.farcomtrento.com.
La diffusione dei farmaci equivalenti richiede un cambiamento culturale che deve partire da una corretta informazione. Aumentarne l’uso significa rendere il sistema sanitario più sostenibile e garantire un accesso più equo alle cure. Per ottenere risultati significativi, è fondamentale rafforzare la collaborazione tra medici e farmacisti e valorizzare il ruolo consulenziale del farmacista, che spesso rappresenta il primo interlocutore del cittadino e può accompagnarlo con competenza nella scelta. In sintesi, farmacisti e medici, insieme, possono agire da moltiplicatori di fiducia, promuovendo una sanità più giusta, informata e sostenibile.