Helicobacter pylori: conseguenze e importanza di seguire la terapia

L’importanza dell’aderenza alla terapia con un batterio che non dà sintomi ma che può scatenare gastrite, ulcera e tumore allo stomaco

Cos’è l’Helicobapter pylori

A volte “non dà segni di sé”, ma di fronte a un abbassamento anche temporaneo delle nostre difese immunitarie può proliferare, diventare cattivo e scatenare una gastrite cronica e ulcere gastriche oppure duodenali. Parliamo dell’Helicobacter pylori, un batterio che infetta un numero elevato di persone, ogni anno. Secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, ne soffre il 20% circa della popolazione mondiale sotto i 40 anni e il 50% di quella sopra i 60 anni, ed è responsabile dell’80-90% dei casi di ulcera.

È quindi uno di quei batteri “non amici” che, una volta “scoperto”, va assolutamente eradicato, ossia completamente eliminato attraverso terapie specifiche, non solo per poter guarire ed evitare la formazione di ulcere, ma anche perché rappresenta un forte fattore di rischio di sviluppare patologie più gravi, come il tumore allo stomaco (carcinoma gastrico).

I rischi di non seguire la terapia

Saranno il medico o lo specialista a prescrivere la cura più indicata. Si tratta spesso di trattamenti che richiedono scrupolosa attenzione da parte del paziente, nei tempi, durata e modalità di esecuzione. Un’aderenza completa alla terapia è indispensabile poiché un’arbitraria sospensione non soltanto vanifica il trattamento, ma rischia di generare la resistenza del batterio agli antibiotici, costringendo a passare a un altro piano terapeutico e dover riprendere una nuova terapia dal principio.

Il rispetto dell’aderenza terapeutica è fondamentale

L’eradicazione dell’Helicobacter pylori rappresenta solo uno degli esempi nei quali il rispetto dell’aderenza terapeutica, cioè l’assunzione di tutti farmaci prescritti, nei tempi e nei modi indicati dal medico, è fondamentale per il buon esito della cura.

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