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Burnout, depressione o entrambi? Ecco come capirlo

Nella cultura odierna incentrata sull’impegno continuo, la produttività H24 viene pubblicizzata come l’unico modo per raggiungere il successo e diventa così motivo di orgoglio.

In realtà, l’universale paura della pigrizia sta mettendo a rischio la nostra salute mentale e il burnout si sta diffondendo sempre di più tanto da diventare un'epidemia.

La pandemia ha influito particolarmente sulla salute mentale di tutti noi che siamo stati costretti a rimanere isolati per tanto tempo.

Che cos’è il burnout?

Il burnout è una condizione psicologica causata dall’esaurimento mentale (e talvolta fisico) provocato principalmente dal lavoro.

Non deve essere confuso con il non amare il proprio lavoro, significa piuttosto sentirsi vuoti, emotivamente esausti e demotivati per lunghi periodi di tempo. Altri segnali di burnout possono essere:

  • Sensazione di essere costantemente stanchi e svuotati
  • Mal di testa e dolori muscolari
  • Disturbi del sonno (dormire troppo o troppo poco)
  • Mancanza di motivazione
  • Cinismo o negatività
  • Isolamento dagli altri
  • Avversione alle responsabilità
  • Ricorso all’alcol o alle droghe per affrontare le situazioni.

Ma il burnout non è legato solo ad un lavoro stressante, bensì a qualsiasi cosa che provochi stress. Il burnout si sviluppa nel tempo, influenzando tutto, tanto da assomigliare molto alla depressione.

Il burnout non è pigrizia 

A causa della scarsa produttività che spesso accompagna il burnout, si è soliti etichettare la persona affetta come “pigra”. Ma non bisogna confonderli! Pigrizia e burnout condividono alcuni sintomi, come ad esempio:

  • Bassa produttività
  • Costante distrazione
  • Disappunto per il proprio lavoro o per il compito da svolgere
  • Sensazione di sovraccarico di lavoro.

Sentirsi emotivamente svuotati non fa che intaccare la motivazione e l’entusiasmo e prosciugare anche il fisico. Trascorrere del tempo con amici e persone care, praticare sport o qualsiasi altra attività sociale può diventare troppo difficile.

Quando il burnout danneggia la salute mentale

Il burnout è una condizione psicologica che può portare ad altri problemi di salute mentale, come depressione o disturbi d’ansia. Tuttavia, è raro che le persone parlino dei loro problemi di salute mentale finché non entrano in crisi: infatti come è emerso da uno studio del 2018 di Priory, 400 su 1000 uomini intervistati hanno dichiarato che avrebbero cercato aiuto solo se avessero avuto pensieri suicidi o di autolesionismo; e il 32% di loro ha dichiarato che la principale causa di stress era costituita dal lavoro.

Così come il burnout è qualcosa che si sviluppa nel tempo, lo stesso vale per la maturazione di pensieri suicidi, per questo è importante cercare aiuto prima di entrare in crisi. Inoltre, comportamenti volti ad evadere dalla realtà, quali bere, assumere droghe o svolgere altre attività dannose, spesso peggiorano i sintomi del burnout o della depressione.

Nel mio caso, non facevo uso di sostanze, ma giocavo online con i miei amici fino alle 2 o alle 3 di notte come forma di evasione. La mia giornata era così piena di lavoro che sentivo di meritare tutto il tempo libero possibile. Ho mantenuto questa abitudine fino a crollare.

Si va in burnout anche quando si conoscono i segnali

Ho tre figli e, scrivendo questo articolo, mi rendo conto di soffrire spesso di burnout. Mio figlio maggiore è molto consapevole delle sue emozioni e del suo stato mentale, ma il fatto che io sia un pilastro fondamentale del suo supporto emotivo può avere un impatto su di me. Allo stesso tempo, sto crescendo due bambini più piccoli e sostenendo mia moglie che sta scrivendo la tesi di dottorato.

Tutta questa pressione mi fa sentire emotivamente vuoto. A volte non ho l’energia di cui la mia famiglia ha bisogno o che merita, perché vorrei solo nascondermi e dormire. 

Il più delle volte non dico come mi sento perché non voglio che sembri solo una conseguenza dell’iperattività dei bambini quel giorno. Mascherare i miei pensieri e i miei sentimenti aumenta, però, i miei sbalzi d’umore, e divento irritabile e difficile da trattare finché non parlo e dico ciò di cui ho bisogno. Potrebbe trattarsi di riposo o semplicemente di sfogarmi in modo controllato e produttivo. Entrambi aiutano notevolmente il mio umore.

Il legame tra burnout e depressione

Innanzitutto, sebbene il burnout e la depressione condividano molti tratti simili, il burnout non è classificato come una patologia ufficiale. Tuttavia, la mancanza di una diagnosi indipendente non significa che il burnout sia “inventato” o che le persone esagerino i loro sintomi. Infatti, secondo il National Center for Biotechnology Information (NCBI), le differenze chiave tra burnout e depressione stanno nelle loro cause e conseguenze.

Molti esperti segnalano fino a 12 fasi di burnout, ma io le ho riassunte in tre.

Le fasi del burnout:

  1. Lavoro eccessivo: improvvisamente, trovi difficile staccare la spina dal lavoro. Tutte le attività che prima ti piacevano improvvisamente passano in secondo piano.
  2. Sensazione di indifferenza: dopo una prolungata esplosione di energia, l’impegno comincia a scemare. Potresti ritrovarti deluso dalla routine della vita, svogliato ed emotivamente spento.
  3. Disperazione o mancanza di speranza: il burnout riduce la motivazione e quindi la capacità di fornire prestazioni di alto livello. Ti senti annoiato, letargico e incapace di affrontare le attività o le richieste quotidiane.

Come si può notare, le fasi due e tre sono simili ad alcuni segni e sintomi della depressione.

Tuttavia, la depressione non necessita di una causa o di un contesto, mentre il burnout ha una ragione chiaramente definibile.

Tuttavia, in uno studio del 2014 del Journal of Clinical Psychology, 1.400 insegnanti sono stati sottoposti a una valutazione sul burnout. Quando i ricercatori hanno esaminato gli insegnanti con burnout per individuare un’eventuale depressione, l’86% ha soddisfatto i criteri per una diagnosi di depressione (MJCP).

Allora, qual è la verità? Alcuni psicologi ritengono che, sebbene il burnout e la depressione siano problemi distinti, siano comunque interrelati. Un burnout non risolto, ad esempio, può portare alla depressione. Allo stesso modo, una storia clinica di depressione può portare ad attacchi di burnout più frequenti. È un circolo vizioso. 

Se sospetti che la depressione, il burnout o entrambi siano imminenti, devi cercare un aiuto professionale valido prima che la situazione peggiori.

Confidarsi con gli amici e la famiglia

Confidarsi con gli amici e i familiari li aiuta a capirti e aiuta te a fare chiarezza sui pensieri spesso confusi. Mentre ne parli, ti accorgerai che non tutte le persone della tua rete possono essere di supporto ma va bene così, non scoraggiarti. Il sostegno è una strada a doppio senso e la pazienza è necessaria da entrambe le parti. Gradualmente, aiutali a imparare. Chi tiene a te si sforzerà di capire. 

Cercare un aiuto professionale

A volte, ciò che aiuta davvero è una prospettiva esterna da parte di uno psicologo o di un altro esperto di salute mentale. Loro possono aiutare a risolvere alcuni problemi “troppo familiari” per essere condivisi con i propri cari. Oppure possono aiutarti a parlare con la tua famiglia provando insieme diversi metodi fino a trovare quello giusto.

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