Dalla cardiopatia ipertensiva si può guarire?

La cardiopatia ipertensiva è una malattia del cuore che si presenta nelle persone con pressione del sangue più elevata della norma (ipertensione). 01 Questa malattia si sviluppa in modo graduale e ci vogliono anni di pressione alta non curata bene perché la situazione diventi preoccupante.

Tuttavia, la cardiopatia ipertensiva può avere conseguenze molto serie (come lo scompenso cardiaco, la cardiopatia ischemica e le aritmie) che possono peggiorare la qualità di vita di chi ne soffre e aumentare il rischio di morte. 01 02 Per questo motivo è fondamentale diagnosticarla in tempo e trattarla in modo adeguato, così da prevenire le conseguenze peggiori.

Diagnosi di cardiopatia ipertensiva

Oggi i medici considerano la cardiopatia ipertensiva come un processo continuo e graduale, che inizia con l’insorgenza di ipertensione (pressione alta) e arriva fino allo scompenso cardiaco. Tra questi due estremi si osserva un lento peggioramento dello stato di salute del cuore, causato dalla presenza di ipertensione. 03

L’ipertensione, quindi, è considerata lo stadio più precoce della cardiopatia ipertensiva ed è importante diagnosticarla e curarla prontamente. 04 Purtroppo, l’ipertensione all’inizio non dà alcun sintomo ed è difficile rendersi conto di essere ipertesi. Per questo motivo, è importante che tutti, a partire dai 40 anni di età, si facciano misurare la pressione del sangue almeno una volta all’anno. Basta recarsi dal proprio medico di medicina generale o nelle farmacie che offrono questo servizio. 05

In caso di pressione alta, il medico potrebbe decidere di effettuare accertamenti mirati a valutare lo stato di salute del cuore, per scoprire se è presente una cardiopatia ipertensiva.

ECG, ecografia e risonanza magnetica cardiaca

Le linee guida della Società Europea di Cardiologia suggeriscono di effettuare un elettrocardiogramma (ECG) e un’ecografia cardiaca06

L’ECG è utilizzato per la valutazione iniziale del cuore nei pazienti con ipertensione. Consente di rilevare eventuali alterazioni del ritmo cardiaco (aritmie) e la presenza di ipertrofia ventricolare e di ischemia cardiaca. 07

L’ecografia cardiaca è un esame più approfondito, che permette di: 07

  • misurare le dimensioni del ventricolo e dell’atrio sinistri;
  • misurare lo spessore delle pareti del ventricolo e dell’atrio sinistri;
  • rilevare anomalie nei tessuti del cuore;
  • misurare la forza con la quale il cuore spinge il sangue nelle arterie. 07

In casi particolari è possibile che il medico ci prescriva anche una risonanza magnetica cardiaca: quest’ultima consente di valutare con maggiore precisione le dimensioni delle varie parti del cuore. Inoltre, permette di raccogliere una serie di altre informazioni non ottenibili con ECG ed ecografia e che possono indirizzare la scelta della terapia più adeguata al nostro caso. 08

Uno stile di vita più sano per prevenire e contrastare la cardiopatia ischemica

Fortunatamente, agendo per tempo è possibile prevenire le alterazioni cardiache che si verificano in caso di cardiopatia ipertensiva o rallentare notevolmente il peggioramento di questa malattia. 03 09 In alcuni casi è possibile persino far ritornare il cuore perfettamente sano. 09 Per ottenere questi risultati occorre agire sulla causa primaria dei danni cardiaci: la pressione alta. 03

Per ridurre la pressione sanguigna è necessario innanzitutto agire sui fattori di rischio che ne determinano l’innalzamento, modificando il proprio stile di vita.

La prima cosa da fare è perdere peso. L’obesità e il sovrappeso, infatti, facilitano l’insorgenza dell’ipertensione ed è stato dimostrato che ad ogni chilogrammo di peso corporeo perso corrisponde una riduzione della pressione sanguigna. 09

Inoltre, è importante praticare con regolarità attività fisica. Le persone sedentarie, infatti, hanno il 50% di probabilità in più di sviluppare ipertensione. È stato dimostrato che l’esercizio fisico ha un effetto positivo sulla pressione del sangue a qualunque età e anche nelle persone in sovrappeso. 09

Un’altra strategia da adottare è ridurre il consumo di sodio. Questo minerale, contenuto nel normale sale da cucina, non solo aumenta la pressione del sangue, ma ha anche un effetto diretto sul cuore: rende più rapido lo sviluppo delle tipiche alterazioni osservate nella cardiopatia ipertensiva. 09

Infine, è utile adottare un’alimentazione ricca di frutta e verdura e di latticini magri, riducendo al contempo il consumo di grassi di origine animale e quello di bevande alcoliche09

Come si cura la cardiopatia ipertensiva?

Insieme alle modifiche dello stile di vita che abbiamo elencato in precedenza, i medici di solito prescrivono un trattamento farmacologico per ridurre la pressione sanguigna03

I farmaci utilizzati, detti antipertensivi, vengono usati in momenti differenti della malattia, con obiettivi diversi: 03

  • quando i problemi cardiaci non sono ancora evidenti, per prevenirne l’insorgenza;
  • quando i segni della cardiopatia ipertensiva (come l’ipertrofia del ventricolo sinistro) sono già presenti, per rallentarne il peggioramento o favorirne la regressione. 03

Di solito ci vogliono dalle 2 alle 6 settimane perché un antipertensivo cominci ad esercitare il suo effetto sulla pressione del sangue. Se, passato questo periodo, i risultati ottenuti non sono soddisfacenti, il medico potrà sostituire il farmaco o prescriverne un altro (o anche più di uno), da assumere insieme al primo. 05


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